Quale migliore occasione dei referendum popolari e delle votazioni per esprimere la propria opinione e cambiare il paese?! milioni di cittadini che si sentono realizzati a mettere anche loro una X nell’inutiltà delle loro vite regalate ad un governo e relegate a fare sì o no con il capo,muti, solo una volta ogni tanto per poi tornare a chinarlo per tutto il resto della loro vita sui posti di lavoro, fissando il vuoto; nei bar, fissando il bicchiere mezzo vuoto; in vacanza sulla riviera adriatica, chini sulla settimana enigmistica vuota, cercando di sfruttare fino in fondo una meritata pausa dalla schiavitù quotidiana.
Evviva la democrazia! Che ci permette ogni tanto di crederci importanti, popolari, realizzati, anche quando usiamo la retorica del “meno peggio”, “…che altrimenti sale sù Salvini e poi son cazzi…”
E’ proprio qui, sulle votazioni, che si regge il gioco democratico, la grande truffa, far credere che davvero il popolo, tutti, i ricchi come i pezzenti, valgano veramente qualcosa, abbiano una voce in capitolo nelle questioni della loro vita, delle politiche del “loro” stato, quando nella realtà il voto non può (e non deve) cambiare nulla, serve solo a legittimare chi governa e chi vorrebbe governare, il loro teatrino.
La votazione non è una scelta, ma è l’ imposizione di questo dominio, è l’ imposizione del dire “sì signore”, è l’ imposizione delle leggi democratiche, è l’ auto affermazione della democrazia che ci dice: “All’infuori di me non c’è nient’ altro. Il tuo voto, cittadino, è il voto di obbedienza a me, alla tua unica padrona e ragione di vita, non sperare nemmeno in un altra via, non credere di ribellarti, la tua unica scelta è scegliere me…”
Il baraccone democratico si regge quindi sulla sua autoaffermazione come unica forma di governo, come unica via possibile, come sistema perfetto e ineguagliabile. Riesce a convincere i suoi sudditi a fare qualsiasi cosa, qualsiasi…E non importa nulla delle fazioni, della destra, la sinistra, il centro. Da una parte il populismo che vuol far credere che diminuire i politici in parlamento sia la riforma che possa ridurre i costi della politica (ma quale costo, quello dei soldi che non possediamo o quello delle nostre vite buttate e calpestate?!) e aumentare la sovranità del popolo e dall’altra parte i democratici sinistorti che si appellano alla società “civile” e al “buon senso”, per non alimentare l’ “anti politica”. In mezzo ci stanno gli interessi democratici indissolubili, inoppugnabili, intoccabili. “Cambiare tutto per non cambiare niente”? Esatto, sempre che per cambiare tutto non si scelga finalmente di votare sé stessi in rivolta continua a questo mondo di merda. L’ unica vera “antipolitica” può essere solo quella che scende in strada e ammazza i politici.
Ma allora, qualcuno dirà: “Ma davvero non serve a nulla, proprio a nulla, andare a votare? A niente servono le elezioni? E i seggi elettorali? Anche quelli sono solo uno spreco di tempo e danaro?”
Béh, su questo non si può proprio essere sicuri…Probabilmente non la pensavano allo stesso modo gli/le oscurx ignotx individux che l’ altra notte si sono introfulatx in un seggio elettorale di Foggia e hanno dispettosamente prelevato la pistola d’ ordinanza dalla fondina di un finanziere, che era stato messo lì a monito per sorvegliare le “sacre schede” e probabilmente invece se la stava fragorosamente ronfando (si dice che addirittura sia stato narcotizzato). Fatto sta che, risvegliatosi dal sonnellino in piena notte, si è (ormai tardi) accorto della “scomparsa” ingloriosa dell’ attributo artificiale più importante di un tutore della legge, lo scettro del suo infame potere. Ma in quel momento i/le ladrx fastidiosx erano già scappatx dalla finestra, portandosi via anche cellulari e portafogli.
Insomma almeno in fin dei conti sembra che queste elezioni inutili siano servite almeno ad un furto, sempre utile.
Uno sbirro che controlla…ma senza la pistola!
https://bari.repubblica.it/cronaca/2020/09/21/news/foggia_furto_pistola_finanziere_seggio-268023171/