Skip to content

Domas et impera

“Oltre ai vigili del fuoco, su sessantamila abitanti, di cui trentamila sfollati sulla costa, ci sono più di settantamila uomini e donne in divisa all’ Aquila, dall’ esercito ai Carabinieri, dalla polizia, municipale e non, ai GOM, dalla Guardia di finanza (anche in assetto antisommossa) alla guardia forestale. […] E poi c’ è Digos e polizia in borghese sparsa per tutto il territorio. In ogni campo su centosessanta sfollati, ci sono almeno duecento sbirri a vario titolo più quelli in borghese. Queste tendopoli sono dei lager. Non è permesso tenere animali con sé (tranne rare eccezioni strombazzate in televisione), non è permesso andare a trovare amici e parenti negli altri campi senza essere identificati, non è permesso cucinare, lavarsi, autogestirsi. […] Ci trattano come decerebrati. Ci hanno invaso, colonizzato, disinformato. Non arrivano giornali nei campi. Per andarli a comprare bisogna uscire la mattina presto dopo essere stati identificati e cercare di raggiungere l’ edicola ancora agibile più vicina ( abbiamo il marchio del terremotato: un tesserino da portare sempre bene in vista anche quando si fa la fila per mangiare o per andare al cesso o per farsi la doccia o andare dal barbiere ogni quindici giorni ). […] E mentre cerchi di addormentarti in mezzo a questo orrore, gli uomini in divisa entrano nelle tende e ti accecano la vista con le torce, per vedere chi c’ è e chi non c’ è, che cosa fa e se ha il computer acceso o la televisione ( è vietato tenerli con sé nella tenda ). C’ è il coprifuoco. Arrestano un rumeno per aver recuperato dalle case crollate pezzi di grondaia di rame, mentre i veri sciacalli sono pagati per tenerci chiusi dentro i campi o per mandarci via dalla disperazione”.

Da una testimonianza dai campi aquilani dopo il terremoto apparsa in quel periodo su Informaazione.info

 

Un piccolo contributo per ricordare che quarantene e stati d’ emergenza non dicon niente di così nuovo e sono state già sperimentate in passato molto bene… Che Lorsignori abbiano avuto tante occasioni per affinare le loro forze e i loro baracconi securitari, su piccola scala, non indigna poi tanto. Che in molti continuino  imperterriti a portare il bastio e a non guardarsi indietro per cogliere i segni della propria schiavitù, questo fa oltremodo incazzare.

Domas et imperas