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bollettino di guerra

tredici aprile duemilaventi.

Il titolo di questo, chiamiamolo “dossier”, non vuol richiamare allarmismo o terrore, diciamolo, a quello pensano già i giornali e non solo quelli “di regime”.

La guerra sappiam bene che esiste e forse ora anche i più assopiti avranno qualche difficoltà a negarlo. Si tratta di guerra sociale.

Il nemico dello stato ora non è più riconducibile solo a quelle fasce che vanno dai più poveri, agli immigrati, fino agli estremisti e terroristi. Ora il nemico è anche il buon borghese che si permette di non rispettare il divieto a fare il giro domenicale in bicicletta sui colli bolognesi, al lavoratore di ufficio che esce di casa per andare a trovare il fidanzato e al tamarro manovale che sfreccia con la sua auto per le strade senza motivo.

Insomma la guerra interna si è espansa, salta su più fronti, deve prevedere e reprimere un gran numero di possibili nemici che non rispettano i decreti e mettono in dubbio, anche se non consapevolmente, il baraccone ideologico democratico fondato sul bene pubblico ( Il Pane bianco per i ricchi e le briciole per gli altri), la sicurezza (l’ immobilità e le catene) e la salute ( Una vita mortifera fatta di antidepressivi e antitumorali).

Per far questo il sig. buongoverno deve mettere in campo nuove forze, sia fisiche che tecnologiche, sperimentare sistemi, strutturare piani di gestione e controllo fino ad ora poco e male applicati.

Ma tutto questo avverrà tramite il più mite silenzio? O ci saranno falle, problemi, cortocircuiti? Quanto sono pronte le persone a sottomettersi senza nemmeno divincolarsi allo stato poliziesco esplicitato da norme, decreti e violazioni nemmeno tanto celate?

Esattamente questo vorrebbe essere tale bollettino. Sì un aggiornamento e un mettere in luce nuove pratiche e tecniche utilizzate per sedare e reprimere, ma anche una raccolta di controazioni e risposte dei possibili nemici che mettono anche inconsapevolmente in discussione lo stato.

Quando il nemico del potere può essere chiunque, allora le problematiche diventano molteplici, la possibilità di mettere in rilevanza la differenza tra buoni e cattivi più fosca e il terreno di azione più instabile.

Cosa può capitare quando il nemico interno può prendere le fattezze di un giornalaio? O di un barista, un impiegata, una netturbina?

Beh potrebbe essere utile tenere gli occhi aperti anche su queste piccole possibili situazioni di crisi e brecce nel muro che si possono aprire in ogni momento, meglio ancora se prontamente sostenute a picconate.

E se la ministra dell’ interno Lamorgese pochi giorni fa ha lanciato un allarme per un “possibile diffondersi di focolai estremisti e di ribellione” 1 , noi non possiamo che augurarci che abbia perfettamente ragione.

 

Per il caos generalizzato.

 

 

1-https://www.repubblica.it/cronaca/2020/04/11/news/coronavirus_lamorgese_lancia_l_allarme_rischio_di_tensioni_e_di_focolai_estremisti_-253729255/?ref=drac-3